Peeling agli acidi, tutto quello che c’è da sapere

La parola acido di solito ci porta a pensare ad un prodotto aggressivo e si cerca sempre di  evitarlo. In merito a questo argomento nel settore estetico c’è ancora confusione, andiamo quindi ad analizzare passo, passo questa tecnica di esfoliazione.  

Il peeling chimico ha come obiettivo il rinnovamento cellulare attraverso l’esfoliazione svolta da esfolianti chimici. Il turn-over cellulare della pelle del viso, in questo caso, avviene per mezzo di acidi appositamente scelti per questo tipo di trattamento dermo-estetico.   

Come funziona l’esfoliazione chimica

Questa pratica estetica richiede molta accuratezza e varia per intensità a seconda che venga svolta presso un centro estetico o un ambulatorio medico dermatologico. Il trattamento da cabina è utilizzato per la cura degli inestetismi più superficiali. Gli acidi svolgono un’esfoliazione chimica perché spezzano i legami tra le cellule. L’intensità di questo fenomeno varia anche a seconda del PH della soluzione scelta e del periodo di tempo in cui questa agisce sulla pelle. 

Quali acidi si utilizzano

Gli acidi utilizzati dalle case cosmetiche sono principalmente quelli che si trovano nella frutta. Nelle mele si trova naturalmente l’acido malico, l’uva ospita l’acido tartarico, dalla canna da zucchero l’acido glicolico, l’acido mandelico si trova nelle mandorle amare, l’acido citrico è presente negli agrumi e così via per barbabietole, uva immatura e via dicendo. 

Gli effetti degli alfa idrossi acidi sulla pelle sono: 

  • riduzione della profondità delle rughe
  • levigano le cicatrici da acne
  • ripristinano l’equilibrio sebaceo
  • hanno effetto astringente sui pori dilatati; 
  • schiariscono le macchie cutanee; 
  • aiutano a ridurre le smagliature
  • donano luminosità alla pelle. 

Queste sostanze, che abbiano origine naturale o che vengano ottenute per sintesi, si prestano notevolmente ai peeling e, attraverso l’esfoliazione, permettono di rinnovare l’epidermide e promuovere la sua produzione di collagene. 

A chi è rivolto questo tipo di peeling

Gli acidi della frutta hanno un’ottima resa su pelli grasse, specie se asfittiche, poiché consentono al sebo di fuoriuscire dal follicolo più facilmente, evitando così la presenza di punti bianchi e neri, ovvero comedoni e foruncoli.  

Questa specifica tipologia di acidi, inoltre, scioglie i legami esistenti tra le cellule morte e quelle vive favorendo la completa eliminazione di ciò che ostruisce l’epidermide. Gli acidi della frutta poi, vista la struttura molecolare di ridotte dimensioni, penetrano in profondità consentendo ai fibroblasti di favorire la formazione e la riparazione delle fibre di collagene ed elastina.

Acido mandelico, le proprietà

Si tratta di un AHA (alfa-idrossiacido) derivato per mezzo dell’idrolisi di un estratto di mandorle amare.  I peeling che utilizzano questo tipo di acido della frutta sono definiti soft peeling poiché utilizzano un AHA che favorisce il rinnovamento cellulare agendo dolcemente sulla pelle. 

L’acido mandelico è un agente peeling che di per sé presenta molteplici vantaggi. Non presenta problematiche relative all’iper-pigmentazione e quindi all’insorgenza di macchie e pertanto è un trattamento indicato per tutto l’anno, primavera ed estate comprese

Soprattutto in estate, è ideale nel preparare la pelle all’esposizione al sole e, anche dopo una giornata trascorsa al mare come uniformante della grana della pelle e come alleato per una migliore abbronzatura

L’acido estratto dalla mandorla amara, pur intervenendo in modo consistente sul turn-over cellulare epidermico e sull’esfoliazione, non presenta effetti fastidiosi quali bruciore e arrossamento. Ha anche una funzione preventiva nei confronti del foto-invecchiamento, rendendo così la pelle più resistente e meno sensibile ai raggi UV.

 

– articolo scritto dalla Prof.ssa Erika Sattin – docente di Laboratorio