Competenza, esperienza e organizzazione: un’insegnante racconta Scuola Primia

Concludiamo il nostro percorso tra le voci dei protagonisti di Scuola Primia con l’intervista a Claudia Bademer, una delle insegnanti di Primia. Nel corso degli anni Claudia ha visto centinaia di studenti conseguire l’abilitazione di estetista e intraprendere la loro carriera nel mondo dell’estetica, e ci ha raccontato quali sono le peculiarità e i punti di forza di una scuola come Primia.

Che materie insegni, in che classi e da quanto tempo?

Lavoro a Scuola Primia ormai da cinque anni. Ho cominciato – come capita spesso! – facendo una sostituzione di maternità, e poi la mia collaborazione è diventata permanente. Insegno chimica (sia di base che cosmetologica), anatomia, educazione alimentare e igiene, e lavoro con le studentesse maggiorenni e con le minorenni che hanno finito il triennio di formazione e stanno frequentando l’anno di abilitazione.

Come sei diventata insegnante di Scuola Primia? Qual è stato il percorso che ti ha portata all’insegnamento?

Sono laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e già durante l’università avevo scelto un curriculum di studi dedicato alla cosmetica, quindi ho sempre avuto una certa predilezione per questo particolare ambito. Dopo la laurea ho lavorato per alcune aziende del settore cosmetico, e un giorno una mia collega mi ha parlato di Scuola Primia: lei ci insegnava per alcune ore, sapeva che stavano cercando docenti e mi ha suggerito di fare un colloquio. A me la prospettiva di insegnare non dispiaceva (già durante il periodo dell’università avevo lavorato dando ripetizioni, quindi avevo una piccola esperienza), così mi sono buttata.

Il mio percorso può sembrare poco lineare, ma questo fa parte del mio carattere: ho lavorato fin da giovane e ho fatto tante cose diverse, perché caratterialmente sono una persona curiosa e mi piace mettermi alla prova. Di certo quando facevo l’università non avrei mai immaginato che sarei finita “dietro la cattedra”, ma devo dire che nessuno degli altri lavori che ho fatto mi ha dato soddisfazioni altrettanto grandi.

Quali sono, secondo te, i principali punti di forza di Scuola Primia?

Ce ne sono tanti, ma secondo me il vero valore aggiunto è la nostra organizzazione, unita alla serietà e alla precisione con cui gestiamo tutti gli aspetti della didattica. Per noi è fondamentale fornire agli studenti un servizio di qualità, e questo lo otteniamo con la professionalità e con l’impegno a essere sempre organizzati, efficienti e puntuali.

Questa attenzione per la didattica ci permette di fornire un servizio di qualità veramente elevata, e lo dimostra il fatto che la nostra scuola ha un’ottima fama. Qualche tempo fa alcuni dei nostri studenti hanno mandato il curriculum presso un villaggio turistico in Sardegna, e sono stati assunti senza nemmeno sostenere il colloquio, dato che il datore di lavoro aveva già collaborato con allievi di Primia e si era trovato bene. Ecco: situazioni come questa secondo me sono la migliore dimostrazione del fatto che la scuola funziona al meglio.

Quali sono le qualità che deve avere uno studente per avere successo a Scuola Primia?

Ogni studente è un caso a sé, perché ognuno si iscrive al corso avendo obiettivi e motivazioni differenti. Le caratteristiche che non possono mancare, però, sono tenacia, motivazione e soprattutto ottime capacità di organizzazione. Bisogna essere in grado di seguire tutte le diverse materie, accettando di dedicare tempo e impegno anche allo studio delle materie teoriche che, soprattutto il primo anno, sono fondamentali. È importante che chi si iscrive sia consapevole che questa è una scuola impegnativa, e che per riuscire bene è fondamentale studiare e impegnarsi a fondo, senza mai perdere di vista le motivazioni per cui si è scelto di intraprendere questo percorso.

Quali sono le principali difficoltà che incontrano gli studenti di Scuola Primia, e in che modo la scuola agisce per aiutarli?

Le difficoltà sono di vario tipo. Alcune si risolvono fisiologicamente nel tempo, altre invece richiedono interventi diretti da parte di noi insegnanti. Nelle classi di studenti maggiorenni, uno dei problemi principali è la differenza che si riscontra tra i ragazzi più giovani, che si iscrivono appena finite le superiori e che quindi hanno un metodo di studio “rodato”, e chi riprende gli studi a trenta o a quarant’anni, quando ormai la scuola è un’esperienza piuttosto lontana nel tempo. Noi cerchiamo di lavorare molto su questo aspetto, in modo da uniformare il livello della classe e aiutare chi magari ha un metodo di studio meno efficace. Io, ad esempio, cerco sempre di fornire materiali, dispense, schemi di ripasso creati proprio per aiutare chi ha più difficoltà.

La stessa cosa la facciamo anche quando emergono problematiche di tipo relazionale: a volte in una classe possono emergere conflitti dovuti al fatto che chi è più in là con l’età tende a sentirsi “svantaggiato” rispetto ai più giovani per quanto riguarda l’accesso al mondo del lavoro. Noi lavoriamo per fargli capire che questa è più una percezione che una realtà, e con il tempo le situazioni problematiche finiscono per appianarsi.

Parlando degli studenti maggiorenni, è vero che la frequenza del corso è possibile anche per chi ha già un lavoro o una famiglia?

Frequentare il corso lavorando o gestendo una famiglia è sicuramente possibile, ma non posso negare che sia molto impegnativo. Il corso di Scuola Primia richiede una frequenza piuttosto alta (5 ore al giorno per 5 giorni alla settimana, e la frequenza è obbligatoria per il 70% delle ore), e in più bisogna studiare a casa, quindi è ovvio che per riuscire a conciliare tutto serve una grandissima dedizione. In questi anni, però, ho visto tanti studenti che sono riusciti a farcela, quindi mi sento di incoraggiare chi decide di intraprendere questo percorso, perché può essere veramente un modo per dare una svolta alla propria carriera e alla propria vita.

Secondo la tua esperienza, quali sono gli ingredienti che permettono di avere successo quando si apre un proprio centro estetico?

Aprire un centro estetico è una scelta che richiede molto coraggio, perché la concorrenza oggi è tanta e bisogna essere disposti a mettersi in gioco e anche a correre dei rischi. Vista questa situazione, secondo me è fondamentale avere la capacità di crearsi lo studio “a propria immagine e somiglianza”, dandogli una forte impronta personale e tenendosi sempre aggiornati sulle novità. Questa secondo me è la chiave per avere successo: serve un bel po’ di coraggio, e la capacità di immaginare il centro estetico dei propri sogni e poi di lavorare passo dopo passo per costruirlo.

Cosa consiglieresti a uno studente maggiorenne che vorrebbe iscriversi a Primia ma ha qualche incertezza?

Se una persona ha bisogno della spinta definitiva per decidere se iscriversi o meno, secondo me la cosa migliore che può fare è venire a conoscerci a scuola, facendo una giornata di prova, incontrando gli studenti e assistendo a qualche lezione e a qualche laboratorio. Questo è il modo migliore per capire se questo percorso è adatto, perché permette di giudicare sia che tipo di ambiente è Scuola Primia sia quanto impegno è richiesto agli studenti. Con questi elementi, secondo me, diventa molto più facile fare una scelta ragionata e consapevole.

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