Il mio percorso a Scuola Primia: il racconto di una ex studentessa del corso minorenni

Siamo convinti che il modo migliore per raccontare la quotidianità, la realtà e le prospettive di una scuola sia dare la parola a coloro che l’hanno vissuta giorno per giorno. Per questo abbiamo incontrato Veronica, una ex studentessa di Scuola Primia che, dopo aver conseguito la qualifica di estetista seguendo il percorso riservato alle studentesse minorenni ed aver successivamente ottenuto l’abilitazione, oggi lavora in un centro estetico come estetista qualificata. In questa intervista le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza e i suoi progetti per il futuro.

 

Cominciamo dal principio: come hai conosciuto Scuola Primia, e come hai capito che era la scuola che faceva per te?

Ho “scoperto” questa scuola praticamente da sola: dopo aver finito le scuole medie ho cercato informazioni su un buon corso per diventare estetista, e così ho scoperto Primia. Mi è sembrata una scuola adatta a me già sulla carta, poi ho avuto l’occasione di parlare con alcune persone che l’avevano frequentata e, sentendo i loro pareri entusiasti, mi sono convinta che era la scuola che faceva per me. A quel punto ho telefonato alla segreteria e ho fissato l’appuntamento per il colloquio. Sinceramente, la cosa che mi ha convinto a iscrivermi è stata l’ottima fama della scuola: ascoltando i vari commenti e le esperienze delle ex allieve ho avuto l’impressione che fosse decisamente la miglior scuola di estetica della zona.

 

Avevi valutato anche la possibilità di iscriverti ad altre scuole di estetica?

Non proprio, anche se in realtà avevo un “piano B”, nel caso Scuola Primia non mi avesse ammessa. Avevo valutato anche un’altra scuola, ma Primia era assolutamente la mia prima scelta, infatti appena ho saputo che avevano accettato la mia iscrizione non ho avuto dubbi su cosa fare.

 

Puoi raccontarci una “giornata tipo” a Scuola Primia?

In realtà non esiste un vero e proprio giorno tipo, perché l’organizzazione delle giornate cambia molto, anche da un anno all’altro. Per fare un esempio: durante il primo anno del corso minorenni si studiano principalmente le materie teoriche di base e si fa pratica solo durante i laboratori (quindi si ha la possibilità di mettersi alla prova, ma solo dentro la scuola). Il secondo anno oltre alla teoria e ai laboratori si fa anche un giorno di stage alla settimana, quindi si comincia a entrare in contatto davvero con i clienti, mentre il terzo anno si fa molto più tirocinio, perché a quel punto le basi teoriche sono acquisite.

Credo che i laboratori siano molto importanti per la formazione delle studentesse, soprattutto nei primi anni: non servono solo per imparare le tecniche di base, ma anche per capire come affrontare concretamente tante situazioni che poi si verificano nel mondo del lavoro, si impara la maniera corretta di approcciare il cliente… tante cose che nella realtà sono fondamentali. Un’altra cosa molto bella è che, via via che passano gli anni, i laboratori diventano sempre più interessanti perché le nozioni teoriche sono sempre di più e quindi ci si può sbizzarrirsi facendo, ad esempio, lo scrub al caffè o altre cose del genere.

 

Quali erano le tue materie preferite?

Per quanto riguarda i laboratori, io adoravo il massaggio. È stato abbastanza sorprendente, perché quando mi sono iscritta a Scuola Primia pensavo di essere interessata soprattutto al trucco e all’onicotecnica, invece appena ho cominciato con i massaggi ho scoperto che è un settore che mi piace moltissimo.

Di materie teoriche, invece, a me piaceva molto matematica – perché la professoressa era bravissima – e anche chimica, perché è una materia in cui si imparano cose di cui poi si vede subito l’applicazione nella pratica.

 

Secondo te nel piano di studi di Scuola Primia c’è un giusto equilibrio tra materie teoriche e attività pratiche?

Complessivamente, considerando tutto il percorso triennale per le studentesse minorenni, credo che l’equilibrio sia giusto. Certo, è importante sapere che il primo anno si fa molta teoria… bisogna essere preparati a questo! E poi bisogna anche sapere che, se non si riesce ad arrivare alla sufficienza in troppe materie, o se si supera il limite massimo di giorni di assenza, c’è il rischio di essere bocciati. Questa non è una scuola “banale”: per avere risultati bisogna impegnarsi.

 

Come descriveresti il rapporto tra studentesse e insegnanti a Scuola Primia?

Quello che mi è piaciuto del rapporto con le insegnanti è che sono sempre state molto disponibili. E questa cosa valeva a tutti i livelli: se un’allieva aveva problemi con un argomento non si facevano problemi a rispiegarlo, ma non si limitavano solo a questo. Erano disponibili anche quando una di noi aveva un problema o una difficoltà personale, e nel caso di conflitti di qualche tipo all’interno del gruppo classe hanno sempre preso in mano la situazione per aiutarci a risolverli, non c’è mai stato disinteressa da parte loro.

 

La tua esperienza con Primia si è conclusa e nel tuo percorso hai fatto diversi tirocini. Come ti sei trovata? Hai avuto difficoltà di qualche tipo? E, se sì, la scuola ti ha aiutato a gestire gli eventuali problemi?

L’ultimo tirocinio che ho fatto è stato in un centro estetico dove mi sono trovata benissimo, ed è stata un’esperienza che mi ha lasciato un bellissimo ricordo oltre a molta gratificazione personale. In passato, però, ho avuto qualche esperienza non esattamente positiva, e la scuola mi ha sempre dato una mano per trovare situazioni meno problematiche in cui svolgere le ore di tirocinio necessarie. Il tirocinio è un’esperienza importante, e qui a scuola ti consigliano, se possibile, di cambiare diversi centri estetici nel corso degli anni, per avere la possibilità di imparare di più e di conoscere ambienti e modi di lavorare diversi . È sicuramente un consiglio giusto, anche se in realtà quando ci si trova bene in un posto la tentazione di fermarsi lì è forte.

 

Quali sono, secondo te, i punti di forza di Scuola Primia?

Il primo punto di forza sono gli insegnanti, senza ombra di dubbio. Loro sono motivati e disponibili, e questo secondo me fa la differenza. Poi credo che, rispetto ad altre realtà, questa scuola abbia anche una parte organizzativa gestita molto bene… non dico che sia sempre tutto perfetto, ma in generale le cose funzionano in modo ottimale, e se ci sono problemi vengono affrontati e risolti. Oltre a questo, ci sono altre cose che sono solo apparentemente marginali, e invece fanno la differenza tra una scuola normale e un’ottima scuola: penso, ad esempio, alla possibilità di usare nei laboratori i prodotti della linea Primia, fatti internamente e di cui conosciamo tutte le caratteristiche. Sono prodotti ottimi, e usandoli si capisce davvero quanto la qualità possa fare la differenza.

 

Come immaginavi il tuo futuro dopo la fine degli studi?

Avevo tante idee all’inizio, dall’ottenere l’abilitazione all’aprire un centro estetico tutto mio. Dopo diverse valutazioni e dopo aver ottenuto l’abilitazione ho trovato lavoro come dipendente in un centro estetico. Qui sto continuando ad imparare giorno dopo giorno e trovo davvero gratificante poter mettere in pratica tutte le nozioni imparate durante gli anni in Scuola Primia. I miei piani per il futuro? Sicuramente sviluppare nuovi progetti ed ampliare l’offerta del centro in cui lavoro anche attraverso la partecipazione ad eventuali nuovi corsi di formazione. Staremo a vedere cosa succederà!

 

Cosa diresti a una tua coetanea che vorrebbe iscriversi a Scuola Primia ma si chiede se è la scuola giusta per lei?

Può sembrare banale, ma… le direi che dipende tutto da lei. Da quello che le interessa, dalle sue ambizioni, dalla sua disponibilità a impegnarsi. Questa scuola dà molto a chi è disposto a mettersi in gioco, quindi se una persona sente di voler intraprendere questa strada sicuramente non rimarrà delusa dall’offerta di Primia.

E poi, le direi che il bello di questa scuola è che ti dà la possibilità di imparare molte cose diverse, e ti fa scoprire possibilità a cui magari non avevi mai pensato. A me è successo: mi sono iscritta perché mi interessava il trucco, e poi ho scoperto che in realtà mi piacciono ancora di più i massaggi. Questa scuola non è facile, ma d’altra parte è giusto che sia così: qui noi ci prepariamo a un lavoro in cui si deve sempre sapere esattamente quello che si sta facendo, perché dalle nostre azioni dipende concretamente il benessere di un’altra persona. Non si può improvvisare: bisogna essere formati, aggiornati e consapevoli.

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